- Materiali
- Ergonomia
- Specifiche tecniche
- Qualità del suono
Riassunto
Le Ozone Rage ST non sono di certo le cuffie economiche migliori sul mercato. Difettano in molti comparti, tra cui quello del comfort che non sarà uguale per ogni individuo, e quello musicale. Il modello è molto economico, di conseguenza la qualità generale non è molto alta, ma su certi aspetti, anche se marginali, si poteva fare di più.
Impedenza: 32Ω
Risposta in frequenza: 20 ~ 20kHz
Driver: ø40mm
Massima potenza in input: 85dB
Recensione Completa
Con l’esplosione dell’eSport e una componente multiplayer sempre più sviluppata e presente, è necessario che ogni videogiocatore sia adeguatamente equipaggiato. L’headset da gaming è diventato, quindi, un dispositivo indispensabile per ogni gamer, che sia esso amatoriale o professionista, che voglia godersi al meglio il comparto multi di un videogioco. La linea di headset di Ozone è sempre in costante ampliamento, inserendo nella fascia di mercato per nuovi giocatori le Ozone Rage ST.
Design & Comfort
Le cuffie si presentano in cinque diversi colori: nero, bianco, blu, giallo e rosso. I padiglioni sono imbottiti con un tessuto sintetico molto confortevole, che permette alle orecchie di traspirare e non creare calore eccessivo all’interno del padiglione.
Un’imbottitura simile è presente nella parte inferiore dell’archetto ma molto più sottile della controparte sui padiglioni. Nonostante la minore imbottitura, grazie al peso leggero delle cuffie non ci saranno problemi di comfort sul lungo periodo.
La struttura del modello è fatta completamente in plastica, che denota quanto sia realizzata in materiali economici. La costruzione è poco flessibile, specialmente nella zona di aggancio dell’archetto, e non si adatta perfettamente a tutte le conformazioni.
L’utilizzo della plastica anche nelle giunture rende le cuffie sì poco pesanti, ma molto scarse in termine di robustezza e durabilità, rendendo quindi necessario maneggiarle con cura. Sul lato sinistro è posto il microfono, fatto da un materiale flessibile ma molto sottile. Può essere quindi aggiustato e regolato a seconda delle necessità, ma, con il passare del tempo, può essere troppo soggetto a usura.
Sullo stesso lato è anche presente il cavo con doppia uscita jack da 3,5mm per collegare cuffie e microfono, e su cui è presente anche un tastierino per il controllo del volume e per accendere o spegnere il microfono. Il cavo è anch’esso fatto in plastica, non molto spesso e robusto ma nella media, con una lunghezza di 2,5 metri.
Qualità del suono
Le Ozone Rage ST sono dotate di una buona potenza in termini di volume e difficilmente sarà necessario impostarlo al massimo. La qualità audio è meglio di quanto ci si possa aspettare per un modello economico, nonostante le pecche siano dietro l’angolo: i bassi sono estremamente curati, pieni e sono sicuramente il comparto più prestante, mentre i medi sono un po’ incerti e poco dettagliati, gli alti spiccano molto poco e vengono sovrastati dalle altre due tonalità.
Essendo principalmente cuffie da gioco, le Rage ST indubbiamente non sono indicate per ascoltare musica. Nonostante tutto, per un ascoltatore poco attento anche dei bassi standard possono essere di qualità sufficiente. Tutt’altro risultato invece si ottiene con i giochi e le soundtrack, grazie ai bassi ottimi.
Infatti, gli effetti sonori vengono resi perfettamente così come le musiche orchestrali, rendendo l’esperienza di gioco piena e appagante. Inoltre, il padiglione circumaurale chiuso rende isolate le cuffie, diminuendo i rumori dell’ambiente esterno. Il microfono è abbastanza sensibile a tutti i suoni e sarà necessario tenerlo un po’ più lontano dalla bocca per non incappare in rumori di fondo spiacevoli.
Pregi e difetti delle Ozone Rage ST
Ciò che rende le cuffie appetibili è dato principalmente dal design e dal colore, con una confezione che mette in mostra queste qualità. Il modello non risulta molto affidabile, sia per resistenza che per qualità dei materiali usati, mentre il comparto sonoro è adatto al solo utilizzo di gioco. I bassi riescono a rendere le musiche di gioco piene e godibili, ma i medi e gli alti incerti le rendono poco adatte agli altri generi musicali.
Video Recensione
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